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Aperitivi Culturali, bilancio dell’ottava edizione


11 Ago, 2014

Con l’intervento di Francesco Micheli si sono chiusi gli Aperitivi Culturali di questa stagione. Quindici appuntamenti affollatissimi che hanno raccontato attraverso le voci più diverse e disparate il tema del festival l’opera è donna e le opere in cartellone.
I principali critici musicali (Foletto, Moreni, Girardi Pellegrini, Principe) hanno approfondito i rapporti tra i libretti delle opere e la trama musicale scelta da Verdi e Puccini per metterle in scena; il direttore artistico della Sagra Musicale Umbra, Alberto Batisti e l’egittologa Mariaelena Paniconi si sono concentrati sull’Aida, fin dal suo esordio al Cairo. Con Fabio Brisighelli e Emanuela Balelli si è parlato dei cinquant’anni dell’opera allo Sferisterio anche attraverso le foto di Balelli. Elena Filini ha ripercorso la carriera di Anita Cerquetti, mentre Fiorenza Cedolins e Hanning Brockhaus hanno ricordato il maestro Massimo De Bernart a 10 anni dalla morte. I filosofi Salvatore Natoli e Andrea Panzavolta sono entrati nei meandri delle opere in cartellone; Gabriele Cesaretti si è concentrato invece sulla “vocalità” della moglie di Giuseppe Verdi, Giuseppina Strepponi.
Non è mancato l’aperitivo “pop” con Federico Moccia sul tema della gelosia.
Grande successo anche per la seconda parte degli aperitivi, quella eno-gastronomica. L’istituto marchigiano di tutela dei vini insieme a tanti sponsor hanno consentito ai tanti ospiti presenti di gustare le leccornie locali, molte delle quali create appositamente sui temi delle opere.
Diverse centinaia di persone hanno presenziato agli appuntamenti “arrampicandosi” alle 12 per le scalette della piaggia fino agli Antichi Forni. Un pubblico attento ed interessato che è cambiato di volta in volta in base agli argomenti trattati ma che ha avuto anche un nucleo di appassionati presente tutti i giorni.
Gli Aperitivi Culturali, alla loro ottava edizione, intercettano l’esigenza di approfondimento culturale ben presente nella nostra città e con le loro “contaminazioni” riescono a raggiungere anche un pubblico lontano dall’opera lirica.
Un festival nel festival che evidenzia come l’opera lirica influenzi e sia influenzata da mille altre discipline.